Titolo originale: The willful Princess and the Piebald Prince
Autore: Robin Hobb
Genere: Fantasy
Anno di pubblicazione: 2013
Titolo in Italia: La principessa testarda e il principe pezzato
Anno di pubblicazione ITA: 2021
Traduzione di: Francesco Vitellini
Pagine: 221
– Ho ricevuto una copia di questo libro –
recensione a cura di Jack Aubrey
Prima delle avventure narrate ne La trilogia dei Lungavista, esistono due brevi ma oscure leggende: quella principessa testarda Cautela Lungavista e quella di suo figlio il principe pezzato Corsiero Lungavista.
La prima parte della leggenda narra appunto di Cautela Lungavista e di Equo, capo stalliere miracolato (ma un po’ pure dannato) con il dono di saper comunicare con gli animali, e di come il loro amore portò a indicibili sofferenze.
Nella seconda parte spazio invece al frutto del loro amore, il principe pezzato Corsiero Lungavista che dovrà confrontarsi con gli inganni di corte, l’odio per il “diverso” cercando al contempo di diventare un re giusto.
La principessa testarda e il principe pezzato è quindi diviso in due leggende abbastanza tenebrose e dai toni tetri; alla fine del volume, si trova un breve estratto del primo volume de La trilogia dei Lungavista.
Il tutto è scritto dalla serva personale della principessa testarda (eh, manca il personale di una volta… diciamo insomma che il ritratto che emerge non è proprio lusinghiero per la nostra narratrice, ecco…).
I personaggi sono tratteggiati molto bene (anche quelli molto odiosi); mentre le ambientazioni sono molto limitante sia in termine delle descrizioni sia nella variabilità (limitate praticamente solo al castello).
Insomma ammetto poi che l’inizio è lento e il finale è molto prevedibile, ma a me è piaciuto.
In conclusione La principessa testarda e il principe pezzato è un bel volume sia per chi già conosce la trilogia dei Lungavista sia per chi deve ancora apprezzarla.
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