La Primula rossa recensione

Titolo: The Scarlet Pimpernel
Autrice: Emma Orczy
Genere: Romanzo
Anno di pubblicazione: 2016
Titolo in Italia: La primula rossa
Anno di pubblicazione ITA: 2018
Trad. di: Davide Musso

– Ho ricevuto una copia di questo libro in cambio di un’onesta recensione –

Dopo duecento anni di angherie e sofferenze, il popolo francese finalmente è l’unico sovrano di Francia. 

E per divertire la folla e per rimarcare il neo-acquisito potere, questo popolo mette in scena un peculiare spettacolo: quello imbastito ogni pomeriggio da Madame Ghigliottina. 

E la lama affilata non fa alcuna distinzione fra uomini, donne e bambini. La loro colpa è essere parte dell’odiata aristocrazia; il resto non conta.

Ma c’è qualcuno oltre Manica a cui interessa: la Primula rossa e la sua fedele lega sono pronti a mettere in gioco la loro stessa vita per quella degli altri.

E, ovviamente, al governo repubblicano le continue incursione della Primula non risultano affatto gradite.

Ma chi è la Primula rossa? Come agisce? E come fa, ogni volta, a portare in fondo salvataggi che hanno dell’impossibile?

Eroe tanto misterioso quanto sagace, la Primula rossa nasce dalla penna della baronessa Emma Orczy a partire dagli inizi del ‘900 (nel 1905 uscì il primo dei dodici volumi dedicati alle avventure della Primula; in seguito la sua storia è stata ampliata con una serie di spin-off dedicati agli ascendenti, discendenti e mini-racconti).

La sua identità gelosamente custodita da una cerchia ristrettissima di fedeli e il suo agire quasi come un fantasma in barba al sanguinario nemico francese affascinarono fin da subito i lettori, decretando così il successo dell’intera saga. Nella quale è presente tutto: avventura, amore, mistero, spionaggio (non a caso la storia della Primula fa da capostipite proprio di quest’ultimo genere letterario). 

A dispetto di quello che potrebbe far pensare il titolo, la storia segue Marguerite Blakeney, bellissima e intelligentissima francese, con un passato sospetto alle spalle come simpatizzante – pare – del Comitato rivoluzionario, finita in terra inglese grazie al matrimonio con il bellissimo e poco intelligente (ma folle d’amore – almeno prima di scoprire il segreto della moglie) Lord Percy Blakeney.

Il suo ruolo diventa, involontariamente, fondamentale quando un agente francese le chiede di individuare proprio la Primula in cambio della vita salva del di lei fratello.

E così ci ritroviamo, assieme a Marguerite, a intercettare missive private e scrutare tra la folla in cerca della Primula.

Ma questo romanzo non è solo la ricerca dell’identità segreta di un eroe romantico. È la storia anche di un amore in crisi e di un matrimonio che si trascina per dovere delle convenzioni; è la storia di una donna intraprendente e coraggiosa (ho davvero molto apprezzato il personaggio di Marguerite); è il gusto dell’azione per alcuni e la difesa di ideali e affetti per altri; è la confusione di un mondo in subbuglio e il placido sdegno di un altro passivo spettatore. 

Così  un «orgoglio inflessibile» e una «fiera ostinazione» guideranno non solo la nostra beniamina, ma anche i suoi antagonisti. L’ombra del sospetto calerà su tutti in un gioco in cui è difficile riconoscere amici dai nemici ed esporsi a quest’ultimi per errore potrebbe rivelarsi fatale. 

Certo, si tratta pur sempre di un romanzo che ha la sua età; per cui il lento procedere iniziale e una certa facilità nel sospettare la vera identità della Primula potrebbero un po’ scontentare un lettore moderno. 

Complessivamente, però, il libro è molto interessante complice la carismatica figura di Margerite – che entra di diritto nella mia classifica dei personaggi femminili cazzuti – e la curiosità di scoprire come farà la Primula rossa a salvarsi da situazioni apparentemente insuperabili. 


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