La nube purpurea

Titolo originale: The Purple Cloud
Autore: M. P. Shiel
Genere: Fantascienza
Anno di pubblicazione: 1901
Titolo in Italia: La nube purpurea
Anno di pubblicazione ITA: 1924 (nuova edizione 2020)
Trad. di: 

– Ho ricevuto una copia di questo libro –

Una vastissima eredità andrà al primo uomo che metterà piede al Polo Nord… non spedizione, badate bene! Uomo!

Adam – nomen omenJeffson, al quale poco importa sia del denaro che della spedizione, si ritroverà però, per una serie di circostanze, proprio sull’imbarcazione preposta a tale impresa. Non solo: sarà lui l’unico uomo a raggiungere l’Artico.

Tuttavia al suo ritorno nessuna ovazione né denaro né gloria. Un’eredità comunque ci sarà e sarà terribile da sopportare: Adam è infatti l’ultimo uomo rimasto sulla Terra.

Pubblicato per la prima volta nel 1901, La nube purpurea può considerarsi una delle prime opere apocalittiche.

Perché il nostro non solo dovrà affrontare luoghi sconosciuti e una serie di peripezie (in questo ricorda un po’ il Pym di Poe) ma dovrà confrontarsi con un’amarissimo boccone: essere letteralmente solo al mondo, circondato da distruzione e cadaveri.

L’Adam di Shiel è diverso da quello biblico non solo perché costantemente in bilico tra due “voci” (quella nera e quella bianca; cattiva e buona insomma), ma anche perché la sua storia ci viene riportata tramite uno strambo escamotage (che un po’ ricorda le atmosfere di Aleister Crowley): una donna sotto ipnosi racconterà la storia che verrà, quindi, raccolta dallo psicanalista che, a sua volta, la invierà al nostro narratore.

Insomma, uno schema trino.

Per quanto ci siano comunque alcune vetustà legate naturalmente al secolo in cui La nube purpurea fu scritta, ve ne consiglierei la lettura.

Perché non solo si affrontano le complessità di un uomo rimasto solo, ma si dà spazio anche ad alcune riflessioni di stampo giusnaturalistico. Per esempio: l’uomo, ricondotto allo stato di natura, è davvero esente da tentazioni e odi? Sono la società, i bisogni e le necessità che questa inculca nella mente umana a determinare tutte le prepotenze e le prevaricazioni?

E ancora: c’è predeterminazione nelle nostre azioni? E se c’è, chi stabilisce qual è il cammino che dobbiamo seguire?

Risposte ovviamente non ci sono; si tratta solo di pensieri e considerazioni che continuano ad aleggiare nella nostra mente come un vago sentore di pesca…

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