La casa e il mondo

la casa e il mondo

Titolo originale: Ghare Baire
Autore: Rabindranath Tagore
Genere: Romanzo
Anno di pubblicazione: 1914
Titolo in Italia: La casa e il mondo
Anno di pubblicazione ITA: 2020
Trad. di: Sabina Terziani

– Ho ricevuto una copia di questo libro –

Non dico che interfacciarmi con un premio Nobel* mi provochi una certa ansia… ma insomma… ecco… anche sì; un pochetto sì.

Ora il “rischio” (chiamiamolo così) qui era limitato, perché (1) sono poco più di 200 pagine, perché (2) ho imparato a non pormi aspettative troppo alte e perché (3) da Fazi non sono mai stata delusa (okay, ci sono stati un paio di “incidenti di percorso”, ma direi che ci possono stare).

Insomma La casa e il mondo.

Come ben indica il titolo, questo libro è duale sotto ogni aspetto: uomo e donna, vita privata e vita pubblica, amore e politica, pensiero critico o cieca adorazione, lasciar andare o trattenere.

La storia segue il punto di vista di tre personaggi: Bimala che è sposata a Nikhil che ha un “amico” di nome Sandip.

  • Sandip, deciso e autoritario, combatte per la causa del Bengala (e anche per la propria in realtà), per liberarlo dal giogo della dominazione inglese;
  • Nikhil, maraja locale, dal carattere mite e accomodante, vorrebbe che il processo di indipendenza bengalese fosse ragionato come, allo stesso modo, vorrebbe che anche la moglie si “emancipasse” dalla visione domestica nella quale è stata tenuta a crescere (secondo gli usi della società) sviluppando un pensiero critico;
  • Bimala non vede l’utilità di uscire dalla purdah (la zona della casa riservata esclusivamente alle donne) e conoscere il mondo.

L’intreccio che così si verrà a creare è abbastanza prevedibile, ma eccezionale è lo scambio di punti di vista tra i personaggi e di crescita individuale (soprattutto per quel che riguarda Bimala).

Tagore è davvero maestro nel dispiegare l’animo umano, nel tratteggiare tre personaggi diversi che intrecciano visioni e bisogni differenti.

Insomma un buon libro per quello che riguarda la definizione dei personaggi, bello da leggere e molto profondo.


*Rabindranath Tagore fu il primo scrittore non europea a vincere il premio Nobel nel 1913 «per la profonda sensibilità, la freschezza e la bellezza dei versi con i quali, con consumata capacità, ha reso il proprio pensiero poetico, espresso in inglese con parole proprie, parte della letteratura occidentale.»

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