Kill Creek

Titolo originale: Kill Creek
Autore: Scott Thomas
Genere: Suspance
Anno di pubblicazione: 2017
Titolo in Italia: Kill Creek
Anno di pubblicazione ITA: 2019
Trad. di: Roberto Serrai

– Ho ricevuto una copia di questo libro –

Una casa stregata (o, almeno, così si dice), un gruppo di quattro scrittori dell’horror super noti, fan nutriti e variegati e una diretta streaming online per far accapponare la pelle a tutti… cosa accadrà fra quelle mure la notte di Halloween?

Lo scoprirete solo leggendo…

Ma per darvi qualche dettaglio in più sulla storia.

La casa vicino al Kill Creek è avvolta da una brutta nomea (prima pare che una donna sia stata impiccata – il marito ucciso – poi le successive proprietarie – le sorelle Finch – pur senza morti tragiche, hanno comunque lasciato una certa dose di storielle e superstizioni e cose strane su cui la gente ha rimuginato per anni).

Adesso Wainwright, ideatore e mente pulsante di WrightWire un sito di superstizioni indie, ha avuto una pensata: riunire a Kill Creek quattro scrittori e fare con loro un’intervista in diretta la notte di Halloween per allietare i followers.

Ebbene, inutile dire che i quattro – chi per un motivo, chi per un altro – accetteranno la (apparentemente facile) pubblicità e la conseguente notte a Kill Creek.

Affrontare l’ignoto ha un fascino strano, no? Da una parte respinge perché – cavolo! – e se poi finisce male e ci rimetto la pelle?, ma dall’altra richiama peggio delle sirene con i compagni di Ulisse.

Quindi con uno spirito simile ho iniziato Kill Creek, immaginando già notti insonni e brividi e ansia e… nulla purtroppo.

Perché la storia è lineare, prevedibile e piatta; i personaggi sono scialbi e stereotipati e vanno proprio nella direzione che ti aspetti andranno; la casa è come dovrebbe essere secondo un horror che non vuole apparire scontato, ma che purtroppo lo è.

La vicenda prosegue tra alti e bassi e prima di partire ce ne vuole… ma, alla fine, comunque si stenta a decollare.

Sicuramente è uno scorrere molto cinematografico (forse troppo) che, per certi versi, ricorda molto (forse troppo) alcune storie e soluzioni già viste in Stephen King… ma non credo purtroppo faccia per me.

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