– Ho ricevuto una copia di questo libro –
Da fiorentina e classicista, devo ahimè confessare – non senza una certa vergogna – di non aver mai amato Dante.
Parafrasare in italiano moderno l’italiano antico era una sofferenza; leggere del lungo cammino del divino poeta all’Inferno era più un esercizio scolastico che non una vera e propria immersione.
Il Paradiso nemmeno lo ricordo tanto avevo gli occhio pieni delle terzine di Dante!
… pensa, che ironia del destino, che il mio liceo era intitolato proprio a Dante… ma, oh, nulla.
E quando Alessandro D’Avenia, nella sua prefazione a questa edizione, scrive: «[…] tutti ricordano con gioia le ore dantesche e quelle di lotta casalinga con il testo, anche se sul momento ne maledicevano la fatica», be’, ecco per me… no; diciamo che io ne maledicevo la fatica e non ne trovavo la gioia.
Ma il liceo mi ha purtroppo rovinato moltissime letture e mi ha impedito di amare prima autori che adesso rientrano tra i miei preferiti, così quando è arrivata questa meravigliosa edizione, mi son detta che era il momento di accantonare tutti i miei antichi pregiudizi e provare questa volta anche con maggiore consapevolezza.
La struttura dell’opera è imponente non solo per via dei trentatré canti in cui è diviso il viaggio all’Inferno, la parafrasi a fianco, le note a piè di pagine e quelle e introduttive del commentatore, ma anche per tutto il materiale extra accluso a questa edizione:
- la prefazione di Alessandro D’Avenia;
- l’introduzione di Franco Nembrini con interessanti focus sulla vita di Dante e sulla società dell’epoca;
- la Vita Nuova di Dante, grazie alla quale, in effetti, anche la comprensione della Divina Commedia diventa più agile,
- le magnifiche illustrazioni realizzate da Gabriele Dell’Otto, noto disegnatore degli eroi Marvel, e assolutamente in grado di raccogliere a piene mani lo spirito e la potenza della Commedia dantesca.
Devo ammettere che se come insegnante avessi avuto Franco Nembrini, il mio rapporto con Dante sarebbe stato sicuramente diverso perché diverso è l’approccio di Nembrini a Dante che fu sì poeta, ma prima di tutto fu uomo del suo tempo.
E Nembrini, con le sue considerazioni autobiografiche, mi mostra non solo il suo rapporto personale con Dante ma anche un poeta non poi così distante dalla vita quotidiana con tormenti e turbamenti antichi ma validi ancora oggi.
Quello che trasmette questa edizione è la passione per la lettura, per il suono delle terzine, per un uomo che sì è il sommo poeta ma fu anche uomo d’azione.
È questa passione che tutti noi studenti dovremo ricevere al nostro primo incontro con Dante; è il trasporto di un insegnante che vive Dante come uomo e non si limita a subirlo come programma scolastico.
Insomma, per concludere.
Se non avete una copia dell’Inferno dantesco a casa, questa è l’edizione che vorreste avere sia per la bellezza delle illustrazioni di Dell’Otto sia per l’accuratezza di Nembrini.
E se avete già una copia, si sa: le edizioni scolastiche son bruttazze… e, se non lo sono, lo diventano per la noncuranza con cui noi studenti ci incidiamo gli appunti, le traduzioni e magari ci divertiamo con qualche scarabocchio. Quindi questa potrebbe essere l’eidiozne bella da inserire in libreria e trasmettere alle generazioni future.