Incanto recensione

Titolo: Incanto
Autore: Michele Bellone
Genere: Saggio
Anno di pubblicazione: 2019

– Ho ricevuto una copia di questo libro –

Volete conoscere la scienza che si nasconde dietro il soffio infuocato di un drago? O come è nata la loro leggenda o quella degli alchimisti? O come i fagioli di Mendel spieghino i capelli biondi dei figli di Baratheon de Le Cronache del ghiaccio e del fuoco?

Bene, allora questo è il libro che dovete leggere!

Incanto è un concentrato di nozioni, informazioni e curiosità: dai (veri) serpenti volanti alla porfiria, dai negromanti a Carl Sagan, passando per Taoismo, Dungeons and Dragons, mitologia norrena, True Blood, Diablo, The Elder Scrolls, Tolkien, animismo, Dragon Ball, eroi Marvel e moltissimo altro!

Detto così potrebbe sembrare un discorso sclerato, ma fidatevi: Michele vi guiderà alla perfezione, scivolando da un discorso all’altro con naturalezza, ironia e precisione spiegando i fondamenti degli archetipi immaginifici e la scienza che essi nascondono (o da cui traggono ispirazione).

Si comincia con un indice fatto a forma di cartina davvero eccezionale (il progetto grafico in generale è fantastico!) e si prosegue con una prefazione a cura di Licia Troisi che galvanizza alla grande.

Così pompata, il libro di Michele non ha affatto deluso le mie aspettative, anzi!

A una prima parte molto interessante e curata che affronta la nascita di alcuni protagonisti dell’immaginario collettivo (per esempio i già citati draghi, ma anche vampiri, maghi e zombie), segue una seconda che, invece, si focalizza più sul rapporto tra magia e scienza.

Perché scrivere una storia, anche se tratta di strighi o Nazgûl, vuol dire incantare il lettore (non prenderlo per i fondelli), garantendogli una storia coerente e logicamente strutturata; significa «gioca[re] con il verosimile per mostrarci l’inconoscibile».

Perché leggere fantasy (o fantascienza) non vuol dire rimbecillirsi al punto da non riuscire più a pensare razionalmente, diventare vittima di sedicenti maghi e chiromanti (in stile Vanna Marchi) e affacciarsi alla finestra in attesa del gufo di Harry Potter (okay, questo forse sì… ma via, siamo tutti un po’ sognatori… non citrulli!).

Insomma, un saggio da non farsi scappare sia se si è già lettori di fantasy e si voglia ricevere consigli di lettura o spunti critici (non sto a dirvi quanto si è allungata la mia reading list 🙈) sia che non si sia mai letto nulla di questo genere e si voglia ricevere una panoramica di cosa aspettarsi.

P.S. Al Salone del libro di quest’anno, ho avuto l’occasione di parlare con Michele del suo saggio; qui puoi leggere la nostra chiacchierata.

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