Il sogno della bellezza

Il sogno della bellezza

Titolo originale: Die Frauen vom Jungfernstieg
Autrice: Lena Johannson
Genere: Romanzo storico
Anno di pubblicazione: 2021
Titolo in Italia: Il sogno della bellezza
Anno di pubblicazione ITA: 2022
Traduzione di: Federica Garlaschelli
Pagine: 381

– Ho ricevuto una copia di questo libro –

Gerda non potrebbe essere più felice: si è appena sposata con l’uomo che ama (e ammira) da sempre, Oscar Troplowitz, e l’accordo appena concluso per l’acquisto del laboratorio farmaceutico di Paul Beiersdorf si è concluso benissimo.

Certo, si sono dovuti trasferire ad Amburgo ma lei è sicura che riusciranno ben presto a inserirsi anche qui… o forse no?

Perché la figura di Oscar, per il momento, genera un po’ di diffidenza tra i “simpaticoni” locali (in primis, perché è ebreo); la fabbrica dovrebbe espandersi ma Beiersdorf (che ancora collabora alla società) non ne vuole sapere.

In ogni caso, al destino di quella che diventerà una delle più grandi industrie farmaceutiche s’intrecceranno anche le vite e le azioni di altre persone.

Il sogno della bellezza è il primo volume della Jungfernstief saga dalla quale mi aspetto molto.

La storia segue le tribolazioni e le innovazioni imprenditoriali di Troplowitz (imprenditore illuminato che, già nel 1867,  introdusse un periodo di ferie retribuito e tutele per la maternità; ridusse inoltre la settimana lavorativa e ideò un fondo pensionistico per i dipendenti).

Tutto questo, però, ci viene raccontato da tre donne: Gerda, moglie di Oscar; Irma, una pittrice che nasconde la sua arte dietro uno pseudonimo e Antonia (aka Toni) che contribuirà alla messa a punto della resistenza dei cerotti (prodotto centro in questa storia).

È un peccato che i personaggi di Irma e Toni siano completamente di fantasia; l’autrice ha fatto un gran lavoro nel rendere i loro caratteri e le loro storie alla luce anche di una società che alle donne non garantiva certo ampi margini di manovra.

In ogni caso, ho davvero apprezzato molto che la penna dell’autrice sia riuscita a intrecciare molto bene la realtà storica (non solo quella personale dei Troplowitz, ma dell’intera Amburgo) con la sua di storia rendendo il tutto molto credibile.

Confermo che la lettura mi è piaciuta molto, ma devo anche essere onesta e dire che ci sono stati alcuni punti che non mi hanno entusiasmata allo stesso modo.

L’inizio è estremamente lento e, addentrandoci nei fatti, ho trovato qualche momento un po’ statico, ripetitivo. Infine, la scena finale – per quanto dia decisamente soddisfazione ai personaggi e al lettore – è comunque un po’ “holliwoodiana” nella messa in pratica.

Complessivamente comunque sono sicura che questa sia una serie da tener d’occhio.

P.s. La crema Nivea che vedi in foto e per la cui creazione viene principalmente ricordato oggi Oscar Troplowitz, arriverà. In questo primo capitolo della saga si discute dei cerotti Leukoplast (nel 1909, Oscar ideò lo stick burro di cacao Labello e nel 1911 la crema… quindi ecco mi aspetto grandi rivelazioni dai prossimi volumi!).

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