Il profumo… dei libri

il profumo dei libri

Cosa ci appassiona di più in un libro? Oh, direi che le componenti sono tantissime e la lista dei “preferiti” potrebbe essere tranquillamente chilometrica: la copertina, la storia, l’autore, un personaggio, il finale, il messaggio e… e, sì, anche il suo profumo.

Il profumo dei libri.

Alzi la mano chi non ha mai provato ad avvicinare la punta del naso alle pagine di un libro (magari assicurandosi di non avere occhi indiscreti intorno) per dare una bella sniffata.

Colpevole: lo ammetto!

È un richiamo forte quasi quanto quello dei marinai per le sirene (con la differenza che, buon per noi, non ci sono spiacevoli conseguenze, a parte qualche occhiataccia per la nostra bonaria “sniffatina”).

In tutta onestà, non mi sono interessata al perché di questa “passione” per il profumo dei libri né al motivo per cui tutti i libri (con la distinzione nuovi o vecchi) sembrano avere lo stesso odore: è così – è sempre stato così – e basta.

Quasi come la necessità di bere o di mangiare, dopo aver comprato un libro nuovo, mi piace anche saggiarne l’odore… Oddio, detto così sembro quasi una feticista, ma sono convita che tu mi capisca!

Veniamo a noi, perché, come al solito, mi dimeno in lunghi panegirici e non arrivo mai al sodo della questione se non dopo venti righe (abbondanti).

Appurato l’amore per il profumo dei libri e a prescindere dalle preferenze personali (c’è chi, ad esempio, al profumo dei libri nuovi, preferisce quello dei vecchi… o viceversa), adesso arrivano anche gli studi scientifici che si interrogano sulla questione. Da che cosa derivano questi profumi così caratteristici?
Insomma, l’odore dei libri (nuovi o vecchi) si riconosce subito; passami la triste battuta, si sente a naso!

Compoundinterest.com ci illustra la questione, partendo da alcune premesse:

  • Punto primo: l’odore dei libri nuovi deriva da vari fattori (tutti, più o meno, di carattere chimico), come, ad esempio, il tipo di carta, l’inchiostro e la colla usati durante i processi di lavorazione dalle varie tipografie e case editrici;
  • Punto secondo: nel caso del profumo del libro vecchio, invece, il carattere di questo processo è più organico, poiché deriva dalla decomposizione (effettivamente, qui la questione risulta un po’ meno romantica) dei vari materiali prima citati.

Dal momento, però, che le componenti, per entrambe le tipologie di libri, sono estremamente volatili e soggette a degradazione (e, ripeto, diverse anche a seconda delle scelte delle case editrici circa il tipo di carta o inchiostro da usare), si ritiene che nessuno di questi elementi sia causa principe del classico odore che tutti i libri nuovi (a prescindere dai materiali usati) e tutti i libri vecchi (a prescindere dalla loro “anzianità” – per non dire decomposizione) hanno.

Quindi, sebbene sia possibile individuare notevoli colpevoli dell’aroma dei libri, non ne esiste uno (o meglio, ancora non è stato identificato) il colpevole che rende il profumo dei libri così caratteristico e unico. Possiamo dire che, sostanzialmente, non esiste ancora una spiegazione scientifica per il profumo dei libri.

Romantico, no?

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Una risposta a “Il profumo… dei libri”

  1. A me piacciono di più quelli vecchi..perche mi sembra che abbiano odore di “storia vecchia” di antichitàXD (spero di non essere considerata pazza)!!
    I libri nuovi invece mi sanno di inchiostro che migliora con il passare del tempo e poi secondo me un libro assorbe l’odore della pelle di una persona o del posto in cui si trovano⌒.⌒

I commenti sono chiusi.

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