Il libro delle meraviglie e altre fantasmagorie

Titolo originale: The Book of Wonder; Gods, Men and Ghosts; The King of Elfland’s Daughter; The Curse of the Wise Woman
Autore: Lord Dunsany
Genere: Fantasy
Anno di pubblicazione: 1913-1972
Titolo in Italia: Il libro delle meraviglie e altre fantasmagorie
Anno di pubblicazione ITA: (nuova edizione) 2020
Trad. di: Claudio De Nardi, Eladia Rossetto e Teobaldo del Tanaro.
A cura di: Massimo Scorsone
Illustrazioni di: Sidney Herbert Sime

– Ho ricevuto una copia di questo libro –

Ispirazione per autori del calabro di H.P. Lovecraft, Jorge Luis Borges e Ursula K. Le Guin, Lord Dunsany (o meglio per precisione Edward John Moreton Drax Plunkett, XVIII barone Dunsany) è noto per le sue storie visionarie e fantastiche in cui il soprannaturale e il fantasy fatto di fatine e creature strane la fanno da padrona.

In questa raccolta, composta da due romanzi (La Figlia del Re degli Elfi e La maledizione del veggente) e due raccolte di racconti (Il Libro delle Meraviglie e Demoni, uomini e dèi), l’universo fantasmagorico dell’autore (considerato il padre dell’heroic fantasy) ci accoglierà con centauri e fate, idoli gelosi e divinità annoiate, canti capaci di struggere chiunque in un pianto disperato o barzellette in grado di uccidere con una risata mortale, ma anche pirati i cui velieri solcano i deserti, ladri beffati dal destino, imbattibili scacchisti completamente ignari delle regole del gioco.

Sono un po’ in difficoltà a giudicare questa raccolta perché da una parte mi è piaciuta molto la carica innovativa di tutto l’impianto (considerato che alcune storie sono state scritte nei primi anni del secolo scorso), ma dall’altra parte confesso che un pochetto mi ha annoiata:

  • forse perché me la sono sparata tutta in una botta sola (e, alla fine, intrecci a fantasmagorie son quelli)…
  • e anche perché non tutti i racconti sono ugualmente riusciti (discorso a parte per i romanzi che, arrivando alla fine, mi hanno “pesato”per altri motivi)…

… anche se ho trovato davvero molto carino il ritorno in scena di qualche personaggio conosciuto in storie precedenti.

Insomma come si dice nelle mie zone “poggio e buca fa pari” e quindi mi sento di premiare comunque la fantasia di un autore poco noto, ma dalle idee davvero interessanti e che ha saputo ispirare tanti altri.

 

 

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