Il bene che ti voglio

Titolo originale: Il bene che ti voglio
Autore: Sandro Frizzerio
Genere: Romanzo
Anno di pubblicazione: 2023
Pagine: 228

– Ho ricevuto una copia di questo libro –

Siamo il 24 dicembre e Alessio Gorgosalice è lì, a Villa della Pace, perché deve parlare con lei: nonna Armida.

Ci sono una serie di cose che vanno nella sua vita… ma scorrono più che altro, nessuno le dirige e Alessio si limita a subire la situazione in cui s’è ritrovato.

Da una parte la moglie, Isabella.

Il rapporto con lei è così, così come deve andare: un classico matrimonio con “alternative” donazioni in beneficienza (anziché le egoistiche bomboniere); una villetta a schiera comprata grazie all’aiuto del suocero; un figlio tanto atteso… insomma una vita giusta così… perché è così che deve andare, no?

Dall’altra Barbara, l’amante.

Il trasporto nella relazione è sicuramente a suo favore (non fosse solo perché con lei Alessio prova qualcosa che non sia banale routine), ma anche qui c’è qualche inghippo di natura pratica (tipo il dettagliuccio che Alessio è già sposato).

Insomma una vita vissuta canonicamente secondo tutti i crismi da società richiesti… è una vita davvero vissuta?

Devo ammettere che leggere Il bene che ti voglio non è stato affatto facile (di Frizzerio avevo già letto – e apprezzato – Sommersione… quindi forse avevo aspettative troppo alte?).

A parte un inizio in cui il linguaggio volutamente arzigogolato crea un po’ di ingolfamento (almeno per me) nella scorrevolezza della storia, questa procede poi alternando l’io del protagonista e la terza persona del narratore esterno.

Di paragrafo in paragrafo quindi si susseguono pensieri random di Alessio (non solo personali – principalmente sesso -, ma anche sulla situazione politica – è un onorevole -, la vita, l’universo e tutto quanto) e i suoi ricordi che aiutano noi lettori a rabberciare il tutto e a seguire Alessio in questa stramba confessione alla nonna (alcune parti spero per la povera nonna che siano omissis XD).

Non sempre paragrafi adiacenti fanno riferimento allo stesso argomento o allo stesso tempo della storia, quindi non è sempre agile seguire lo scorrere della narrazione.

Purtroppo non posso dire di essermi sentita coinvolta né dalle vicende del protagonista né dal quadro sociale che emerge (purtroppo sappiamo già che la società è piena di ipocrisie e di ipocriti).

Mi spiace ma sono rimasta davvero delusa.

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