È difficile restare indifferenti all’intrigante fascino dell’Antico Egitto: cultura, innovazione, tecnologie, tradizioni, usi, faraoni, deserto, mummie e maledizioni…
Questa profonda attrattiva ha radici antiche e nasconde alterne fortune legate al momento storico, a guerre e invasioni.
Un amore, soprattutto nei primi anni, burrascoso e sì pure rovinoso per l’Egitto stesso defraudato – senza troppi complimenti – di monumenti e oggetti storici.
I carnet degli egittologi è tutto questo: un’immensa ode al fascino e all’amore per questa terra limacciosa che i primi esploratori ebbero modo di conoscere e descrivere poi in patria, ma è anche un ritratto molto onesto dell’irruenza e della noncuranza con cui noi europei ci “presentiamo” in posti “nuovi”…
In alcuni di questi carnet – tra schizzi, disegni, mappe, piantine etc. – ci sono difatti le ultime (o le uniche) testimonianze di monumenti e paesaggi oggi scomparsi o distrutti.
La magnificenza di quello che videro e provarono questi primi esploratori resta in questi loro appunti di viaggio e non solo…
Perché sì l’Egitto era ricco di attrattive, ma anche di pericoli: furti, lotte, scontri con le popolazioni locali tendenzialmente (comprensibilmente) diffidenti; sberleffi tra gli stessi esploratori; giochi di forza tra governi… e non dimentichiamo i coccodrilli!
Insomma leggere in questi brevi bio-reportage le vite, le esplorazioni e l’amore per questa terra di sabbie è davvero affascinante e coinvolgente.
Prossimo anno… tutti in Egitto (pandemia permettendo 🙈)!
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