Fidanzati dell’inverno

Titolo originale: La Passe-Miroir. Livres 1. Les fiancés de l’hiver Fidanzati dell’inverno
Autrice: Christelle Dabos
Genere: Fantasy
Anno di pubblicazione: 2013
Titolo in Italia: Fidanzati dell’inverno
Anno di pubblicazione ITA: 2018
Trad. di: Alberto Bracci Testasecca

Seguito da: 
Gli scomparsi di Chiardiluna
La memoria di Babel
– capitolo quattro

Ho chiuso il libro da poco e devo dire che non solo la storia ha superato le mie aspettative (e i miei pregiudizi visto il tam tam che si è fatto su questa trilogia), ma che mi ha anche sorpreso evitando di scivolare in alcuni twist che, invece, io avrei dati – maliziosamente – per scontati.

Ma per procedere con calma e senza spoilerare troppo una storia abbastanza blindata nonostante tutta l’attenzione ricevuta, protagonista de L’attraversa-specchi è Ofelia, giovane donna con un paio di talenti davvero eccezionali.

Il primo, non in ordine di importanza, è quello di saper leggere il passato degli oggetti (scoprendo le sensazioni, ad esempio, di chi li ha creati o tenuti in mano anche solo per un attimo); il secondo è quello che dà il nome alla saga cioè attraversare gli specchi.

E non aggiungo altro per non rovinare la lettura…

Insomma, come scrivevo poco sopra una storia non scontata con delle personalità molto forti e ben definite (e imprevedibili) e degli sviluppi ben congegnati.

I paragoni indicati in quarta di copertina e riferiti ad Hunger Games, Harry Potter e in particolare a Twilight fanno torto, dal mio punto di vista, alla saga della Dabos, che è stata invece in grado di creare un mondo con le sue caratteriste specifiche che non ha bisogno di raffronti o richiami.

[Per la cronaca, io mi ero sempre tenuta alla distanza dall’attraversa-specchi proprio a causa di questi paragoni. Non vedo molto di buon occhio il dover richiamare un libro per vederne un altro che non c’era proprio nulla]

In questo primo capitolo della storia, non solo si presentano dei personaggi interessanti e ricchi di sorprese, ma s’introduce anche un ambiente variegato, intrigante e autonomo.

Da queste ottime premesse mi aspetto adesso molto altro!

Le 500 pagine pesano solo fisicamente (nel senso che dopo un po’ stancano le braccia), perché la storia procede scorrevole e veloce.

Per concludere, una saga fantasy che consiglierei non solo agli amanti del genere, ma anche ai neofiti; una storia insomma che si sa far apprezzare dai più giovani ma sicuramente anche a noi più grandicelli.

Se proprio devo dirla tutta però, il finale bloccato in mezzo a una scena non mi piace mai troppo… meno male che avevo già a portata Gli scomparsi di Chiardiluna.

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