Consigli di lettura estate 2017

Cosa c’è di meglio in spiaggia che un bel libro sotto l’ombrellone? Nulla!

Eccoti, quindi, i miei suggerimenti per questa estate con le mie letture più recenti (e pubblicate anche di fresco).

Solo una piccola premessa prima di cominciare. Non sono una a cui piacciono le “letture estive” nel senso corrente del termine, cioè romanzi scadenti letti solo come riempitivo. L’estate anzi per me diventa l’occasione per potermi concentrare meglio su alcuni titoli che, nel corso dell’anno, non ho potuto affrontare.

Anche d’estate, quindi, io sono alla ricerca di libri che mi trasmettano qualcosa: un’emozione, un messaggio, una semplice sensazione. Detto questo…

Cominciamo!

SUGGERIMENTI PER BAMBINI E RAGAZZI

La lettura per i più giovani viene talvolta snobbata dagli adulti, anche perché molto spesso si riduce a sciocchi cliché e meccanismi narrativi davvero troppo scontati. Invece quelle che ti propongo qui sono due letture (due saghe; solo la seconda è conclusa) per giovani, ma godibili anche da un pubblico più maturo.

Thron, dodici anni, schiavo. Il suo venditore ne sta esaltando i pregi (l’età, la robustezza, le mani forti da contadino) a un possibile compratore, Mastro Shann.

Ma una vita da schiavo non fa proprio per lui e il ragazzo le prova tutte per scoraggiare l’acquirente, con la conseguenza di far non poco adirare il mercante di schiavi (anche perché non si tratta della prima volta). Per la cronaca, la schiavitù sarebbe vietata… ma lì, in quelle lande deserte, non ci sono leggi che tengano.

Così Thorn non può far altro che accettare il suo destino in silenzio… se scoprissero il reale motivo per cui è fuggito dal suo villaggio, la sua fine sarebbe molto più terribile della semplice schiavitù. Alla fine, il compratore si rivela inaspettatamente un altro uomo, molto più terribile del precedente. Si tratta di un boia, uno dei più terribili e temuti.

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Per evitare antipatici spoiler, non inserisco l’estratto della mia recensione. Puoi comunque leggerla qui.

1956. È un altro mondo quello su cui sorge il sole ogni giorno: l’operazione Leone Marino (l’invasione della Gran Bretagna da parte della Germania nazista) è stata attuata con successo; i giapponesi e i tedeschi hanno schiacciato i russi in una doppia morsa; l’Asse ha vinto; la guerra è finita e il mondo è spaccato.

Da una parte, la grande Germania; dall’altra la zona di co-prosperità della Grande Asia orientale (sotto dominazione giapponese).

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Per evitare antipatici spoiler, non inserisco l’estratto della mia recensione. Puoi comunque leggerla qui.


SUGGERIMENTI NARRATIVA

Qualche suggerimento ora per i più grandicelli con un po’ di narrativa (di svariati generi; per il momento, abbiamo fantascientifico, storico) e memoir/autobiografie.

2575. Siamo sulla colonia mineraria di Kerenza, agli estremi di una zona di galassia praticamente disabitata.

L’isolamento di Kerenza ha permesso alla compagnia proprietaria del giacimento, la Wallace Ulyanov Consortium, di gestire un’estrazione di hermium non proprio lecita.

E un giorno pare che sia venuto il momento di pagare lo scotto: una società rivale, la BeiTech Industries, non solo si presenta sul pianeta con ben quattro navi da guerra, ma comincia senza alcun preavviso a bombardare la colonia piena di abitanti.

La popolazione – una parte almeno – viene evacuta sulle navi della compagnia, la Hypatia, la Copernicus e la Brahe, aiutate da un quarto vascello, l’Alexander della United Terrain Authorithy, giunto in soccorso dopo aver captato la richiesta d’aiuto.

Segue un violento scontro e gli assalitori riportano grosse perdite…

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La giovane Alexandrina Victoria – Drina per gli intimi – è destinata a un grande futuro – se lo zio Guglielmo le farà il dono di lasciarle il trono quando lei avrà raggiunto i diciotto anni così da essere libera dall’assurdo “Sistema Kensington“, una serie di regole impostale dalla madre e dal di lei… amichetto Lord Conroy, i quali le hanno praticamente impedito di godere del mondo esterno e della altolocata società inglese (per la cronaca, la futura regina dorme ancora in camera con la madre). 

Insomma, ecco arrivare il giorno sperato. Drina è diciottenne da un mese; è teoricamente libera dalla tutela opprimente della madre e… è appena diventata regina

Ma su di lei le chiacchiere dei notabili e del popolino già si sprecano: è nana, è isterica, è inesperta, analfabeta e impreparata, troppo giovane, inadeguata al ruolo che sta per assumere, un burattino nelle mani della madre e di Lord Conroy (e la madre, a sua volta, è a dir poco succube del fascino di Conroy). 

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È in corso il giveaway di questo libro. Trovi maggiori informazioni qui.

Stipati, sballotatti. Dimenticati perché non sono più esseri umani quelli o almeno, tra poco, non lo saranno più.

La musica li accoglie alla discesa dal treno e li inganna. Gli uomini col fucile li separano, forse garantendogli una doccia per ristorarsi dal lungo viaggio. Un uomo in camice bianco, un medico, promette d’aver cura dei gemelli perché la loro simmetria è preziosa.

Ma la stazione a cui il treno si è appena fermato è piena di abominevoli inganni, di false promesse che troppo facilmente si trasformano in subdole cattiverie e in violenza «ingegnosa e calcolata», perché il nome del posto è Auschwitz.

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Zuleika apre gli occhi. Si sveglia. Svuota il pitale della Vampira (anzi detta suocera), poi comincia le faccende quotidiane tra la casa, gli animali e tutto il resto: spalare la neve, tagliare la legna, pulire l’izba, preparare il cibo, preparare il bagno a suocera e marito, conservare il cibo, lavare, sprimacciare… e sia daccapo.

Murtaza – il marito – la chiama, le ordina i compiti da svolgere, la sgrida.

La Vampira, cioè la madre di Murtaza, la chiama, le impone, la sgrida offendendola.

E Zuleika è sempre lì, in silenzio, divisa tra il rispetto e l’educazione. E fatica, fatica a gobba china, in mezzo alla neve nel gelo.

Arriva, però, il giorno in cui chi la chiama non è Murtaza né la Vampira, ma l’Ordarossa.

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SUGGERIMENTI MEMOIR

Fare profiling, quando ancora la parola risuonava simile a un rito di propiziazione degli dei, non è proprio un compito facile tra casi che si accumulano in ogni parte del mondo; pressioni e – comprensibili – insistenze da parte delle famiglie offese, della comunità, magari anche dei media; burocrazia governativa; diffidenza e circospezione da parte dei poliziotti di turno.

Ma questo è il lavoro di John e questa è la sua storia, degnamente raccontata da lui e da Mark Oldhaker.

John Douglas è un profiler del Federal bureau of investigation (FBI); praticamente lo possiamo pure definire il primo della sua specie.

Il suo lavoro lo porta a giro per gli Stati Uniti (e per il mondo), lontano dalla famiglia; immerso in una dimensione di atrocità in cui il tempo è il peggior nemico.

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A dispetto di un titolo così romantico ed evocativo, Il farmacista del ghetto di Cracovia non è un racconto né un romanzetto.
È una testimonianza dura – terribilmente dura – ma diretta delle follie naziste.

Siamo qui in una Polonia appena diventata il nuovo parco giochi nazista, in particolare ci troviamo a Cracovia… nel ghetto – pardon, “Quartiere ebraico” – di Cracovia.

E il quartiere con i suoi edifici chiusi sul “lato ariano” e stipati fino all’inverosimile di persone (circa 17.000), con le sue strade nelle quali si riversano anche bambini e ammalati e malati di mente durante i “trasferimenti”, con i suoi accessi militarmente controllati, è un quartiere completamente trasformato.

Non solo per la nuova conformazione, i nuovi limiti invalicabili in filo spinato, il coprifuoco… sono le persone a essere cambiate…

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… altri consigli in arrivo!

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