Chi è partito e chi è rimasto recensione

Titolo: Who was change and who was dead
Autrice: Barbara Comyns
Genere: Romanzo
Anno di pubblicazione: 1954
Titolo in Italia: Chi è partito e chi è rimasto
Anno di pubblicazione ITA: 2018
Trad. di: Cristina Pascotto

– Ho ricevuto una copia di questo libro in cambio di un’onesta recensione –

Tutto comincia con un’inondazione: le anatre sguazzano felici nel salotto conquistato attraverso una finestra spalancata dall’impeto dell’acqua, le strade sono diventate fiumi brodosi e gli uomini le attraversano in barca.

In casa, le gonne delle domestiche vengono fissate in alto con uno spillo, i fuochi dei fornelli vengono accesi  e ci si accinge a iniziare la routine quotidiana.

La vecchia Willoweed assalta i famigliari con il suo cornetto acustico per avere notizie fresche sui danni («Il ponte è stato danneggiato? La diga ha tenuto? Sai se qualcuno è annegato?»).

Emma, la maggiori delle nipoti, riversa nel cornetto della nonna le ultime novità; il figlio, Ebin Willoweed, ci aggiunge qualche dettaglio.

Gli altri due figli di Ebin, Dennis e Hattie, non possono che rallegrarsi di quella calamità: l’inondazione farà dimenticare al padre le loro lezioni quotidiane per almeno una settimana!

Quello che, però, ancora non sanno è che, mentre l’inondazione lascerà presto una terra limacciosa e umida, una nuova calamità si abbatterà sul villaggio: la pazzia.

Di lì a poco, infatti, il mugnaio si affoga e poi il macellaio si taglia la gola.

E mentre i vari abitanti saranno falcidiati da questa malattia improvvisa, contagiosa e apparentemente inarrestabile, le vite di tutti cambieranno per sempre.

Pubblicato nel 1954, “Chi è partito e chi è rimasto” è definito «un piccolo capolavoro trascurato».
E, be’, effettivamente si tratta di una piccola perla dal fascino tutto inglese (astenersi, quindi, chi non è avvezzo al genere!).

La storia è una catena di folli eventi disposti in una ondivaga oscillazione tra realismo (quindi descrizioni degli avvenimenti senza alcun abbellimento poetico… alcuni disgustosi) e fascino ammiccante: nel mezzo solo (fatale) pazzia.
Così tanto forse che, in Irlanda, di questo romanzo fu bloccata la pubblicazione.

Chi è partito e chi è rimasto” si concentra sulla famiglia Willoweed, capitanata dalla bisbetica e prepotente nonna Willoweed; ma in poche pagine riesce a distendere un pezzo di campagna tipicamente inglese con i suoi scorci, le sue chiacchiere, i suoi personaggi pittoreschi, i suoi pregiudizi e ipocrisie.

La Comyns è davvero brava nello spostare il focus dell’azione da un personaggio all’altro in maniera fluida e naturale: un momento stiamo seguendo un personaggio e poi un incrocio in una stanza o uno sguardo alla finestra ci porta a seguirne un altro.

Nonostante le pagine contenute, i vari personaggi sono piccole riproduzioni della classica novella inglese, quindi nascondono quei tratti irriverenti e parossistici tanto da renderli quasi caricaturali (ma, per altri versi, realistici).

Nonna Willoweed, ad esempio, è la tipica vecchia fastidiosa, dispettosa e prepotente, e la sua maestosa promessa di non attraversare mai un terreno che non fosse stato di sua proprietà la rende sicuramente ridicola, ma chi non ha mai avuto modo di incrociare (o sentire raccontare di) una vecchietta molesta? 

Insomma, il breve romanzo della Comyns, irriverente nelle sue descrizioni, è il perfetto compagno di un pomeriggio.


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