Aadam e Eeva

Titolo originale: Aatami ja Eeva
Autore: Arto Paasilinna
Genere: Romanzo
Anno di pubblicazione: 1993
Titolo in Italia: Aadam e Eeva
Anno di pubblicazione ITA: 2019
Trad. di: Marcello Ganassini

– Ho ricevuto una copia di questo libro –

La vita non è quasi mai rose e fiori… perché non si vive – purtroppo – di sola felicità. Ci sono tasse da pagare, burocrazia da rispettare, relazioni interrotte e relative conseguenze da considerare and so on

E al nostro Aadam la vita non regala fiori, ma debiti (quelli che, per esempio, deve all’esercito di figli avuti con tre diverse donne).

Tutto potrebbe cambiare se solo la sua batteria super-leggera e super-efficiente si rivelasse davvero la mirabolante invenzione che si ripromette di essere.

Ci sono, però, una serie di considerazioni da fare in merito: mancano i fondi per sovvenzionare la sua epica opera, il suo capannone-laboratorio è appena esploso e lui è stato incarcerato per l’incendio doloso del suddetto capannone.

Ma la sua salvezza potrebbe essere appena giunta nelle vesti di Eeva, avvocato, convinta dell’innocenza di Aadam e molto interessata a questo rivoluzionario progetto di batteria…

Uno scrittore non ci lascia mai del tutto.

Il che è una considerazione meravigliosa e triste allo stesso tempo: il suo spirito continuerà a vivere nei suoi scritti, cristallizzati però in un’infinita fissità (quelli sono… altri non ce ne saranno dati).

Arto Paasilinna ci lasciava ormai un anno fa e Iperborea ha dato alle stampe questo testo del 1993 che, mai come ora, mi è parso una sorta di last call dello spirito di Arto e dei suoi ideali.

Perché, come ho già avuto modo di dire, affrontare la vita, assaporarla, rispondere ai colpi di fortuna e alle sferzate della sfortuna non sono concetti facili da rimettere poi in forma scritta.

Ma Paasilinna, invece, lo fa senza mai dimenticare un pizzico di ironia (mai prendersi troppo sul serio) e senza mai scadere nel becero.

Qui ricorrono i grandi temi dell’autore: natura (anche se qui forse un pochetto meno rispetto a Piccoli suicidi tra amici e L’anno della lepre), individuo, progresso tecnologico in chiave green (prima di Greta Thunberg), scarsa fiducia nella politica e nelle istituzioni in generale (impossibile non citare Kekkonen).

Affronteremo poi, con critica reprimenda, il mondo moderno, la società ipocrita e ingorda (di emozioni, di denaro…), le convenzioni che ci obbligano a vivere in schemi e ci fanno scadere in macchiette di noi stesse (tristi, soli, venali, magari ubriaconi…).

Insomma per chi già conosce lo scrittore finlandese non troverà altro che conferme (anzi io devo dire d’aver apprezzato più questo che la punta di diamante de L’anno della lepre; ma, ecco, questione di gusti).

Per chi non conosce Paasilinna, ma si vuole approcciare alla sua scrittura tenga presente quanto segue: da situazioni assurde e bizzarre, riescono a nascere un sacco di spunti per ragionare; da personaggi stravaganti, insegnamenti e messaggi.

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