5 cose che (forse) non sapevi su Dante Alighieri + bonus personale 😉

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Chi non ha mai sentito parlare di Dante Alighieri?

Il padre della lingua italiana, l’autore di una Comedìa così celebre da essere Divina, oggi universalmente riconosciuta come la più grande opera scritta in lingua italiana.

Approfittando dell’uscita di questa nuova edizione targata Rizzoli contenente tavole inedite di Federico Zuccari, voglio oggi dedicare un articolo al sommo poeta.

Grazie all’opera di digitalizzazione degli 88 fogli della Commedia istoriata operata dalle Gallerie degli Uffizi, che custodiscono le tavole originali dal 1738, oggi i dipinti di Zuccari (grande artista tardo manierista, celebre per aver affrescato la cupola di Santa Maria del Fiore) possono essere sfogliati da tutti in questo libro.

Create a fine del Cinquecento, le tavole rappresentano la prima grande opera illustrata della Divina Commedia, che precede di molto quella più conosciuta di Gustave Doré.

Detto questo… iniziamo!

(In fondo all’articolo ti lascio un breve video dell’interno del volume)

5 cose che (forse) non sapevi su Dante Alighieri + bonus personale

  1. Benché Dante sostenesse che la famiglia discendesse dagli antichi Romani, il parente più lontano di cui egli fa nome è il trisavolo Cacciaguida degli Elisei, fiorentino vissuto intorno al 1100 e cavaliere nella seconda crociata;
  2. Il matrimonio con Gemma Donati venne concordato quando Dante aveva solo 12 anni (in realtà, contrarre matrimonio in età così precoce era una prassi abbastanza diffusa all’epoca); si sposò all’età di 20 anni. La famiglia a cui Gemma apparteneva – i Donati – era una delle più importanti nella Firenze tardo-medievale e in seguito divenne il punto di riferimento per lo schieramento politico opposto a quello del poeta (i guelfi neri);
  3. Poco dopo il matrimonio, Dante cominciò a partecipare come cavaliere ad alcune campagne militari. Nel 1294, avrebbe fatto parte della delegazione di cavalieri che scortò Carlo Martello d’Angiò (figlio di Carlo II d’Angiò);
  4. Mentre era a Roma per un’ambasceria, nel 1301 le forze di Carlo di Valois misero a ferro e fuoco Firenze e imposero come podestà Cante Gabrielli da Gubbio, appartenente alla fazione dei guelfi neri.Quest’ultimo diede quindi inizio a una politica di persecuzione degli esponenti politici di parte bianca ostili al papa. Dante fu condannato, in contumacia, al rogo e alla distruzione delle case. Da quel momento, il poeta non rivide più la sua patria;
  5. Dopo vari e diversi spostamenti, Dante si stabilì a Ravenna presso la corte di Guido Novello da Ravenna. A seguito di un contrasto tra quest’ultimo e il doge di Venezia e la minaccia di un’invasione da parte della Serenissima, Guido Novello chiese a Dante di intercedere per lui davanti al Senato veneziano.L’ambasceria di Dante sortì un buon esito, ma fu fatale al poeta che, sulla via del ritorno, contrasse la malaria. Le febbri portarono velocemente il poeta cinquantaseienne alla morte.

    + (“bonus” personale) Il liceo che ho frequentato era intitolato proprio a Dante 😆

[Fonte: Wikipedia.it]

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