Saviano accusato di plagio (di nuovo)

Avevo deciso di non parlarne. Mi limitavo a seguire la vicenda in silenzio. Ora, però che le accuse stanno cominciando a diventare più circostanze (e considerando anche che gestisco un blog dedicato al mondo dei libri e della letteratura), trovo giusto soffermami, almeno un attimo, su questa vicenda.

roberto saviano accusato di plagio

Innanzitutto, quindi, di cosa stiamo parlando?

Forse lo saprai già – io, per esempio, non lo sapevo e mi pare che, in Italia, questa storia sia passata un po’ sotto silenzio almeno da parte dei telegiornali che tengono ad informaci solo sull’ultimo flirt della diva di turno… ma magari i soli complici del misfatto sono state le vacanze estive –  che Saviano (l’acclamato autore del libro sotto accusa Gomorra e, adesso, pure del libro sotto accusa ZeroZeroZero) era stato citato in giudizio per presunti plagi in Gomorra.

La Corte d’Appello di Napoli (nel lontano 2013) aveva infatti condannato al pagamento di sessantamila euro lo scrittore (e la Casa Editrice Mondadori) per risarcire i danni alla Casa Editrice Libra. Tre articoli, pubblicati su dei quotidiani editi dalla CE (Cronache di Napoli e il Corriere di Caserta), erano stati riprodotti all’interno del libro di Saviano, senza però alcuna indicazione né circa il nome dell’autore né circa la fonte. Insomma, più che di plagio qui si trattava proprio di una violazione del diritto d’autore (perché, sebbene una parte degli articoli fosse stata rimaneggiata per renderla più “personale“, altra parte, invece, era stata riprodotta integralmente).
Saviano (e con lui Mondadori) aveva proposto ricorso (sostenendo tra le altre cose che non si trattava di plagio, ma solo di un’acquisizione di «contenuto di opere altrui senza necessità di consenso»)  e, con sentenza abbastanza recente (15 giugno 2015; per questo all’inizio dell’articolo denunciavo come complici le vacanze estive), la Cassazione ha deciso che, sì, quelle parti copiate effettivamente ci sono, ma, dal momento che corrispondono allo 0,6% del totale del libro, il risarcimento di 60mila euro è un po’ troppo esoso e va ridimensionato.
Per chi fosse interessato al testo completo della sentenza, può leggerla qui.

La seconda parte della vicenda è più recente e non riguarda più Gomorra, ma il nuovo libro ZeroZeroZero. Di questa nuova accusa si è occupato più volte BLOGO.IT.
Tutto prende avvio dall’accusa (nuovamente) di plagio, rivolta (sempre) a Saviano; ma questa volta da parte di Michael Moynihan, giornalista che scrive per The Daily Blast (l’articolo originale è consultabile qui).

saviano accusato di plagio

Insomma, l’accusa di Moynihan è chiara: c’è stato plagio anche qui. E non solo di autori e giornalisti nord e sud americani, ma anche di brani di Wikipedia…
Moynihan circostanzia con precisione la sua accusa. Ti riporto solo alcuni dei brani estrapolati dall’articolo (ma gli altri puoi visualizzarli cliccando sul link che ti ho lasciato poco sopra):

Los Angeles Times, “La Vida Loca’ captures daily reality of El Salvador’s gangs,” Deborah Bonello: “Little One” is a 19-year-old mother with an enormous “18”… tattooed on her face… from above her eyebrows down onto her cheeks. “Moreno” is a 25-year-old male member of the same gang who works in a local bakery set up by a nonprofit group called Homies Unidos. The bakery eventually folds when its owner is arrested and sentenced to 16 years in jail on homicide charges. And “Wizard,” another young mother and gang member, who lost her eye in a fight, is followed by Poveda during a long series of medical consultations and operations to fit her with a replacement glass eye. She’s shot and killed before the end of the film.”

Saviano: “He tells the story of “Little One,” a nineteen-year-old mother with an enormous 18 tattooed on her face, from her eyebrows to her chin. He tells the story of Moreno, twenty-five, who wanted to change his life and started working in a bakery set up by a nonprofit called Homies Unidos. But the bakery closes when its owner is arrested and sentenced to sixteen years for homicide. He tells of La Maga, another young mother, she too a gang member who lost an eye in a fight. Christian follows her to her doctor’s appointments, to her surgery to replace the damaged eye with a glass one… she’s shot dead before he finishes shooting the movie…”


The Village Voice“The Most Dangerous Mobster in the World,” Robert I. Friedman: “… an FBI informant told the bureau that one of [his] chief lieutenants in Los Angeles met two Russians from New York City with Genovese crime family ties to broker a scheme to dump American toxic waste in Russia… in the Chernobyl region, ‘probably through payoffs to the decontamination authorities there,’ says a classified FBI report.”

Saviano: “From an FBI report it appears that one of his lieutenants, who is stationed in Los Angeles, met with two New York Russians linked to the Genovese crime family to develop a plan for shipping toxic American medical waste to Ukraine, to the area of Chernobyl, probably with kickbacks to local decontamination authorities.”


Wikipedia: “They bashed the smallest children’s heads against walls and trees… Their bodies were dumped in a well… They kept two teenage girls for the next few days, raping them repeatedly and finally strangling them.”

Saviano: “The youngest were smashed against walls or trees. The bodies were thrown into wells… When they left the village the soldiers took with them two girls… raping them repeatedly. When they got tired of them, they strangled them.”

Insomma, non c’è bisogno di commenti per notare la somiglianza di questi brani.

Al momento, la vicenda resta cristallizzata così con una risposta di Saviano, pubblicata su Repubblica.it (ne riporto solo la parte iniziale, il resto è visibile qui):

Accade sempre così, prima con ” Gomorra” e ora accade con ” ZeroZeroZero”: quando un libro ha molto successo, quando supera il muro dell’indifferenza, quando le storie che veicola iniziano a creare dibattito, è quello il momento giusto per fermare il racconto. Per bloccarlo. E come sempre il miglior metodo è gettare discredito sul suo autore. Come se fosse possibile smontare davvero un libro di oltre 400 pagine con un articolo di qualche migliaio di battute. Ma forse questo è lo scopo di una recensione a ZeroZeroZero uscita sul Daily Beast, che non si è accontentata di essere una stroncatura (è normale, no?, che un libro ne riceva), ma che vorrebbe essere altro. Che cosa, esattamente, lo lascia intendere l’autore, che si sofferma forse un po’ troppo sulla mia figura, sul fatto di essere ormai percepito come un personaggio politico e non solo come uno scrittore. Non è evidente, allora, che i miei libri, tutti, finiscano per scontare questa paternità troppo ingombrante?

Così, quando non si può dire che ciò che racconto è falso, si dice che l’ho ripreso altrove. Ma il mio lavoro è esattamente questo: raccontare ciò che è accaduto, nel mio stile, nella mia interpretazione. Mi accusano di aver ripreso parole altrui: come se si potesse copiare la descrizione di un documentario. Se la protagonista è donna, è madre, ha 19 anni, si chiama ” Little One” e ha un numero tatuato in faccia, non so quanti modi ci possano essere per raccontarlo.

Riportare i dati va bene, anzi VA BENISSIMO! Insomma, consideriamo ad esempio il caso delle tesi universitarie e parliamoci chiaramente: se non ci fosse modo di riprendere criticamente quanto già detto e studiato e analizzato e confutato da altri, per una tesi ci vorrebbero degli anni (sempre che siano sufficienti solo degli anni!).
Estendendo il discorso al generale: se non ci fosse modo di riprendere informazioni già fornite da altri, non ci sarebbe proprio l’informazione globale.

Basta (a mio modesto parere) citare le fonti (e riportarle con uno spirito critico… e non parola per parola)!

Insomma, ZeroZeroZero (e, prima di lui, Gomorra) è un libro, un romanzo, non un reportage, quindi nessuno certamente pretende che Saviano (considerata anche la scorta e le minacce di morte che gli girano intorno) vaghi come una trottola per cercare le notizie originali.
Il romanziere rielabora la realtà di tutti i giorni e la modifica per i propri scopi narrativi. E quando si tratta, come pare in questo caso, di riprendere articoli di giornalisti (o da Wikipedia), basta semplicemente accludere una bellissima appendice in fondo al libro con le fonti citate. Insomma, oltre ad essere corretto , sarebbe stato anche un bel gesto. Consideriamo la notorietà di Saviano e quella dei giornalisti che hanno scritto i singoli articoli: non sarebbe stato davvero bello (e onesto) rendere merito (e far pubblicità) a queste persone (meno note di Saviano) con una semplice (e gratuita) nota a piè di pagina?
Semplice e rispettoso sia verso coloro che hanno scritto gli articoli originali sia verso il lettore che ha comprato il romanzo.


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