Primo a morire – Le donne del Club Omicidi recensione

recensione Primo a MorireTitolo originale: 1st to die
Anno di pubblicazione: 2001
Autore: James Patterson
Genere: Thriller/Poliziesco
Titolo in Italia: Primo a morire
Anno di pubblicazione ITA: 2004

Seguito da: 
Seconda chance;
– Terzo grado;
– Le donne del club omicidi;
– Qualcuno morirà;
– Il sesto colpo;
– Il settimo interno;
– L’ottava confessione;
– Senza appello;
– La cerimonia;
– L’undicesima ora;
– Le testimoni del club omicidi;
– La tredicesima vittima;
– Peccato mortale;
– 15th Affair [non ancora uscito in Italia al momento in cui scrivo];
The trial [non ancora uscito in Italia al momento in cui scrivo];
16th seduction [non ancora uscito in Italia al momento in cui scrivo];
The medical examiner [inedito al momento in cui scrivo].

San Francisco. David e Melanie Brandt si sono appena sposati. Sono felici (ovviamente) e non aspettano altro che festeggiare la notte delle nozze. Bussano alla porta: Melanie ne approfitta per darsi una “rinfrescata” in bagno e David apre la porta all’uomo con lo champagne.

Phillip Campbell, però, non è lì come cameriere o dipendente dell’albergo: uccide David, poi Melanie e ne brutalizza il corpo esanime.

A questo punto, spetta a Lindsay Boxe, ispettore del dipartimento di San Francisco, indagare sulla vicenda, subendo una fortissima pressione mediatica, dato che, per l’appunto, sono coinvolti due personaggi di famiglie in vista.

La vicenda, però, è un’intrigata matassa e, prima che qualcuno possa anche solo iniziare a risistemarne i pezzetti, l’assassino fa altre due vittime: un’altra coppietta di novelli sposi.

Al suo fianco, però, Lindsay avrà un team davvero invidiabile e particolare: Claire Washborn, medico legale estremamente competente nonché sua migliore amica, Cindy Thomas, giovane scrittrice astuta e ficcanaso, e Jill Bernhardt, procuratrice distrettuale.

Il primo thriller che ho letto nel quale il nome e cognome dell’assassino si scoprono sin dalle prime pagine. E, devo ammetterlo, all’inizio ero stata subito scettica (e quasi offesa). Ma niente è come sembra ed il finale rivelerà delle vere sorprese.

Ottimo libro davvero: personaggi curati e “realistici”, narrazione mai scontata, carico di suspance.

Voto: 4,5/5


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