Titolo originale: The silkworm
Anno di pubblicazione: 2014
Autore: Robert Galbraith
Genere: Giallo
Titolo in Italia: Il baco da seta
Anno di pubblicazione ITA: 2014
Preceduto da:
– Il richiamo del cuculo
Seguito da:
– La via del male;
– Bianco letale.
Il nostro caro Cormoran è tornato!
Stavolta, non è in bolletta ed è riuscito a fare un po’ di chiarezza nella sua vita e la curva del suo lavoro come investigatore privato ha subito una bella impennato verso l’alto.
A seguito del successo avuto con il caso di Lula, infatti, Cormoran adesso può vantare una clientela nuova (anche se non molto varia, visto che la maggior parte sono mariti/moglie fedifraghi). Al suo fianco, la sempre fedele, discreta e molto professionale Robin.
Un giorno, si presenta nel suo ufficio una certa Leonora Quine. La donna sostiene che il marito Owen, uno “scrittore” molto particolare, è scomparso da ormai una decina di giorni, e lei ha semplicemente bisogno che Cormoran gli intimi di tornare a casa. Infatti, l’uomo non è nuovo a queste belle pensate e spesso sparisce per dei giorni senza comunicare alla moglie dove si trova.
Cormoran prende a cuore il caso, considerata anche la buona impressione che Leonora gli imprime, e parte alla ricerca dello scrittore.
Il guaio è che la questione sembra essere più complicata del previsto. Già si profilano sulla scena numerosi attori interessati alla sparizione di Quine e, nella vita dello scrittore, compaiono parecchi scheletri nell’armadio.
Infine, il caos inizia a ruotare attorno all’ultima opera dello scrittore, Bombyx Mori (baco da seta in latino), una sorta di autobiografia fantastica con tanto di cannibali, ermafroditi, masochisti e sadici, la quale sembra aver suscitato numerosi motivi per vendette e odi.
Insomma, gira che ti rigira, nella sua ricerca finalmente Cormoran trova quello che sta cercando: Quine si trova in un vecchio edificio che ha in comproprietà con un altro scrittore. Il guaio è che è morto con modalità molto simili a quelle descritte nel suo libro.
Adesso tocca indagare su di un caso di omicidio e, nell’ottica di risolvere il caso, la polizia è già dalla parte sbagliata.
Carino, lettura piacevole.
Purtroppo, però, ci ritroviamo davanti a schemi già visti e affrontati nel precedente capitolo: la polizia che, ovviamente, sbaglia e parte piena di preconcetti; Cormoran e le sue “sensazioni” miracolose; il rapporto conflittuale del protagonista con il padre (che, comunque, non migliora nel corso del libro, viene solo ripreso e ri-citato); l’astio tra Cormoran e Mattew; il rapporto-non-rapporto tra Cormoran e Robin ect.
Si riprende da dove avevamo interrotto, solidificando situazioni e posizioni personali che io avevo già dato per scontato (ad esempio, l’essere d’accordo sull’istruzione di Robin come investigatore era un dato che io avevo già dato come accettato, invece viene ripreso e risolto – di nuovo – nella parte finale del libro), ma diciamo che manca il passo in più nella crescita dei personaggi.
Insomma, situazioni e modalità già viste nel precedente capitolo e che qui vengono ancora una volta richiamate, ma non risolte.
Complessivamente, comunque, la narrazione è ben tenuta (anche se meno appassionante rispetto al capitolo recedente) e gli ambienti ben descritti (sembra davvero di camminare per Londra assieme a Cormoran).
Scritto davvero molto bene con molta attenzione alle parole scelte (questa volta, infatti, ho avuto modo di leggerle il libro in lingua originale).
Concludendo, un piccolo consiglio: se non hai mai avuto contatti con Cormoran Strike, ti consiglierei di cominciare a leggere il primo Il richiamo del cuculo, sicuramente superiore a questo seguito.
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Ciao:) ma quest autore non è lo pseudonimo di j.k Rowling? Io mi ricordavo così. Comunque il richiamo del cuculo mi attira anche a me e vorrei tanto leggerlo;)