Macerie recensione

recensione macerieTitolo: Macerie
Autore: Claudio Piras Moreno
Genere: Romanzo
Casa editrice: VandA epublishing
Anno di pubblicazione: 2014

– Ho ricevuto una copia di questo libro dall’autore in cambio di un’onesta recensione – 

Cosa accade quando la natura, troppo a lungo imbrigliata, decide che, basta, non ne può più? Cosa accade se questa cieca furia viene scatenata proprio sopra un paesino abbarbicato alla montagna che ha scelto di venire giù?
Succede che il paesino in questione scompare, inghiottito dalla natura, e con lui spariscono anche alcuni dei suoi abitati.

Questo è quello che accade ad Antro. Una frana ha reso instabile il terreno, vittima di disboscamenti e disinteresse, e la frana che ne è conseguita ha spazzato via strade, case e… vite.
In tutta questa devastazione, c’è ancora chi cerca nella speranza di trovare sopravvissuti, nonostante siano ormai passati sette gironi dal disastro.

Pietro ha avuto una sorta di premonizione: in sogno, lui ha visto dove doveva recarsi. E, difatti, guidato anche da un odore molto pungente, trova un sopravvissuto, lo porta a casa con sé, lo cura. Ma il “dissepolto”, come viene chiamato il fortunato, non ricorda chi sia e non sa perché si trovasse ad Antro. Tuttavia, è strano: ricordi non suoi si accavallano nella sua mente, come se qualcuno volesse parlargli…

logo commentoLa narrazione è strutturata come una grande antologia di racconti. Ognuno di questi è una breve storia di vita che Antòni, il “dissepolto”, racconta o a cui viene raccontata da uno degli spiriti/fantasmi/fantasie che lo vengono a trovare. Si crea così un’alternanza tra la vicenda principale narrata e le singole storie riprodotte come dei monologhi.
Numerose e molto lunghe sono, quindi, le parti dialogate in cui gli abitanti di Antro (vivi o meno) mettono a parte il lettore delle loro vicende trascorse. Tuttavia, per essere discorsi di gente comune di un piccolo paesino rurale, i dialoghi sono troppo arzigogolati, impostati in maniera simile l’un all’altro (e a quella del narratore principale) e, di conseguenza, li ho trovati non molto realistici.

I personaggi che affollano Antro sono tanti e ognuno ha una propria storia, fatta di dolci ricordi e di sofferenze, e che viene racconta anche solo tramite una breve comparsata. Così, il lettore viene informato delle loro vicende, anche se nessuno di questi figuri ha la forza per incunearsi nell’immaginario del lettore o per trasmettergli un qualche tipo di emozione (rabbia, amarezza, dolcezza, stizza…). Restano tutti un po’ schiacciati sullo sfondo; le loro storie sembrano tutte riportate con lo stesso flemmatico distacco come se si trattasse di un semplice resoconto non troppo coinvolto.

La conseguenza di questa alternanza tra le parti di veglia/recupero di Antòni e i ricordi degli abitanti fa procedere la narrazione con lentezza. Complice di questo, forse, anche il linguaggio, talvolta, troppo ricercato. Lo stile narrativo è complesso e non molto fluido e rende la lettura lenta e, di conseguenza, la struttura della trama, abbastanza pesante.

Le descrizioni ambientali la fanno da padrona e, obiettivamente, non si può non concordare che la natura sia uno dei protagonisti della vicenda.

Ovviamente, quanto scritto sopra è solo frutto della mia opinione e mi spiace davvero non essere riuscita a farmi coinvolgere da questo libro e dai suoi personaggi. Ci tengo, però, a fare i miei più sinceri auguri all’autore, che si è dimostrato, fin da subito, molto gentile e disponibile. Ne approfitto per ringraziarlo nuovamente per aver pensato a me per una recensione.
Se la lettura ti incuriosisce, ti invito comunque a leggere qualche estratto di questo libro.

valutazione macerie


 

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