Libri distillati: una riflessione

Da una parte, l’avevo preso per una bufala, uno scherzo (giuro; non sto scherzando); dall’altra, quando mi sono finalmente resa conto che era la cruda verità, avevo quasi deciso di ignorare la notizia per non contribuire a diffonderla ulteriormente. Poi, ho realizzato di non poter far finta di nulla solo perché l’idea di tagliuzzare i libri per “aiutare” chi non si sa bene (lettori pigri?) non mi piace per nulla.

Detto questo, comincio dall’inizio. Cosa sono i libri distillati?

libri distillati

Non si tratta di un riassunto né di una sinossi, ma di un libroepurato. L’idea di base è la seguente:

Leggere è un modo unico per vivere storie incredibili: pagina dopo pagina ci si allontana dalla realtà e si vive un’avventura che rimarrà per sempre con noi, come se l’avessimo vissuta. Tra queste, ci sono i grandi best seller. Romanzi di oggi che sono diventati famosi e letti quanto i classici della letteratura, hanno ispirato film o intere saghe. I nomi dei loro autori e dei loro personaggi sono conosciuti ovunque nel mondo e saranno ricordati per generazioni.
Grazie ai Distillati, oggi possiamo goderci questi capolavori tutti d’un fiato, nel tempo di un film o di un noioso viaggio in treno. Ma cos’è esattamente un Distillato?
Un Distillato è un grande best seller del nostro tempo riproposto in un’edizione “concentrata” in meno della metà delle pagine dell’originale. Un riassunto? Un’edizione semplificata? Niente affatto, ed è questo il segreto dei Distillati.
Abbiamo tenuto inalterata l’atmosfera, le emozioni, la suspense e lo stile dell’autore: in questo modo a voi rimane solo il piacere di una storia senza tempo, goduta istantaneamente.
Avreste mai pensato di vivere le indagini di Uomini che odiano le donne tra una fermata di metropolitana e l’altra? O di leggere La solitudine dei numeri primi nello stesso tempo che impieghereste a vedere il film che ha ispirato?
Con i Distillati tutto questo è possibile. [Fonte: Libridistillati.it]

Alcuni dei fortunati a subire il taglio sono stati Margaret Mazzantini con Venuto al mondo (che, dalle iniziali 400 pagine, è sceso a quota 200) e Stieg Larsson con Uomini che odiano le donne (la cui sorte non è stata molto diversa dal primo romanzo citato: da 600 a 240 pagine).
Nella rosa dei tagliati, oltre a quelli già citati:

  • John Grisham, Il socio;
  • Nicolas Sparks, Le parole che non ti ho detto;
  • Paolo Giordano, La solitudine dei numeri primi;
  • Wilbur Smith, Il dio del fiume.

Il prezzo è sicuramente competitivo, anche se, ricordo, si tratta di una versione (molto) ridotta dell’originale.

libri distillati

Ora, la scusa è sempre la stessa: non ho tempo per leggere. Non prendiamoci in giro. Personalmente, al piattume televisivo preferisco un libro (intero); sul treno, leggo (grazie alla mia triade del male – iPhone, iPad e iMac – ho tutti i libri, segnalibri compresi, sincronizzati e non ho così difficoltà a ritrovare il punto dove mi ero interrotta); alla fermata del bus; sul bus stesso; in attesa dal medico/dentista/ect; dopo pranzo al posto della pennichella… Devo continuare?
Invece che leggere un distillato in mezz’ora, leggerò un libro intero in un paio d’ore… vuol dire che magari impiegherò più passaggi in treno/bus/metro o dal medico/dentista (no…ok, loro meglio non doverci tornare troppo spesso)… e quindi? Cosa cambia? Che guadagno farei?

Dal momento che volere è potere, se si desidera leggere un libro, il ritaglio di tempo si trova.

Non si trova il tempo? Seicento pagine sono troppe? Ora, non vorrei sembrare una folle se affermo che, teniamoci forte, esistono libri anche più brevi, eh!
Anche io mal digerisco i mattoni (insomma, determinati mattoni), ma… basta evitarli. Le librerie/biblioteche traboccano anche di testi più corti (magari anche bestseller).

Leggo un libro intero non solo perché mi piace, ma perché quel pazzoide dello scrittore, che ha perso tempo a scrivere (e quel folle dell’editor che ha perso tempo a risistemargli il romanzo), mi ha voluto comunicare qualcosa. Mi ha voluto immergere in un mondo, in un’atmosfera, in un ambiente. Mi ha voluto trasmettere un messaggio, un’emozione, un sentimento… e ha trovato che quello fosse il numero di pagine corretto.
Tra parentesi, una prassi dell’editing è già quella di eliminare gli inutili svolazzi dell’autore e, dopo l’intervento dell’editor, già si assistete ad una riduzione di circa il 10%.

Qui il motto sarebbe eliminiamo il superfluo?
Ah, sì… e chi decide cosa è superfluo in un libro? E perché?

Davvero, non capisco.


Se hai apprezzato la lettura di questo articolo, iscriviti alle pagine social. Grazie!

Facebook

google + icona

goodreads icona

Twitter

2 Risposte a “Libri distillati: una riflessione”

  1. In fondo che cosa cambia? Se uno vuole legge l’originale, e altrimenti legge il ridotto. Almeno legge. E leggere è sempre qualcosa di positivo.

  2. Io non ne trovo il senso sinceramente!!:/ preferisco leggere libri interi, magari in una settimana invece di due giorni⌒.⌒

I commenti sono chiusi.

error: Attenzione! Questo contenuto è protetto!
Wordpress Copy paste blocker plugin powered by http://jaspreetchahal.org