Titolo: The Tales of Beedle the Bard
Autore: Beda il bardo/J.K. Rowling
Genere: Racconti
Anno di pubblicazione: 2008
Titolo in Italia: Le fiabe di Beda il bardo
Anno di pubblicazione ITA: 2008
Trad. di: Luigi Spagnol
Vedi anche:
Eccomi ancora nella biblioteca di Hogwarts. Salani, infatti, ha curato delle edizioni nuove di “Animali fantastici e dove trovarli“, “Le fiabe di Beda il bardo” e “Il Quidditch attraverso i secoli” tutte accomunate dal bollone “Proprietà della biblioteca di Hogwarts” (me li sono regalati per Natale; i link alle recensioni sono inseriti sopra).
Ognuno di questi tre libri è legato al mondo di Harry Potter (ma non si tratta di veri e propri spin-off; sono una sorta di racconti/brevi approfondimenti del mondo della magia).
Il primo è un libro di testo adottato dagli studenti di Hogwarts; il secondo raccoglie delle fiabe, tra cui anche quella famosa sui tre fratelli che gabbano la morte (“La storia dei tre fratelli”/”I doni della Morte“); e il terzo è un curioso libello sulla storia del Quidditch.
Veniamo alle fiabe di Beda. Anche l’incasso di questo libro viene devoluto in beneficenza; qui ancora una volta a Comic Relief, sicuramente la più conosciuta società di beneficienza inglese.
La raccolta delle fiabe ne comprende cinque, tradotte dal runico dalla nostra Hermione Granger (che cura anche l’introduzione al libretto), e sono le seguenti:
- Il Mago e il pentolone salternino;
- La fonte della Buona Sorte;
- Lo stregone dal cuore peloso;
- Baba Raba e il Ceppo Ghignante;
- La storia dei Tre Fratelli.
Ognuno di queste storie è seguita poi da alcune pagine di commento, espunte da alcuni appunti ritrovati fra le carte che Albus Silente ha donato alla scuola di Hogwarts (e con il permesso di utilizzarle venuto direttamente dal nuovo preside della scuola: Minerva McGranitt).
Da queste note, ricaviamo alcuni dettagli – certo non significativi, ma comunque curiosi per un appassionato – sul mondo della magia. Spesso si consiglia di leggere anche “Gli animali fantastici e dove trovarli” per ricevere maggiori informazioni.
Laddove le fiabe babbane hanno inizio a causa di una magia (v., ad esempio “La Bella Addormentata nel Bosco” che viene appunto addormentata a causa di una maleficio; “la Sirenetta” che perde la voce e ci guadagna un paio di gambe), le fiabe di Beda, le quali hanno incantato i piccoli maghi, partono da un presupposto diverso «la magia crea tanti problemi quanti ne risolve.».
Gli insegnamenti di Rumpelstiltskin/Tremotino, interpretato dal bravissimo Robert Carlyle,
nella serie tv Once Upon a Time
Ogni protagonista, quindi, si serve sì della magia, ma in un certo qual modo ne subisce anche gli effetti. Quindi, la magia va saputa usare con attenzione, cervello e anche un pizzico di umiltà.
Ovviamente, si tratta di fiabe, quindi le storie sono molto brevi e nascondono un insegnamento o, comunque, messaggio (spesso spiegato dallo stesso Silente nel suo commento). Il tutto accompagnato da alcune illustrazioni (questa volta molto più curate e numerose degli scarni disegnini che si trova ne “Gli animali fantastici e dove trovarli“).
A parer mio, la migliore in assoluto è la storia dei tre fratelli e il loro incontro con la Morte; i fan della saga di Harry Potter la ricorderanno ne “I doni della morte“. Sarà perché magari già la conoscevo, ma ritengo questa storia di una spanna superiore a tutte le altre sia per il messaggio riportato sia per come è condotta la narrazione a livello di idee.
Subito dietro vengono, sempre a parer mio (si tratta proprio di gusti personali), “La fonte della buona sorte” e “Baba Raba e il Ceppo Ghignante” (il nome della protagonista ricorda molto quello della strega russa Baba Jaga, dispensatrice di consigli, ma anche pronta ad azioni malvagie).
Le altre… meh! Sono carine certamente, ma sono proprio ine, delle favolette insomma (però, ecco, se si cercano delle fiabe da leggere a dei bambini, io resterei molto sul classico – Perrault, Andersen, i Grimm… i favolisti sacri, insomma).
Detto questo anche qui mi vedo confermare quanto detto in precedenza. Apprezzo l’approfondimento sul mondo della magia e il proposito benefico dietro alla pubblicazione del libro, ma resta comunque un libello un po’ così: simpatico, carino, un modo per conoscere qualche breve dettaglio in più sulla storia del mondo della magia, ma nulla di che.
Sinceramente, mi sono piaciute più le fiabe che non il bestiario di Scamander un poco tirato via sia per la maggior cura nei dettagli delle fiabe (più elaborate, anche se certamente brevi, rispetto alle tre righe dedicate agli animali quasi che dovessero solo far numero) sia per le illustrazioni migliori e più numerose.
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