Un gioiello della letteratura femminile inglese che indaga sulla scoperta del sesso, sull’identità e sulla perdita dell’innocenza.
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Elizabeth Bowen (1899-1973) è una scrittrice irlandese. Nel 1935, la prima edizione della sua “La casa di Parigi“, di cui oggi abbiamo un grande ritorno con il libro edito da Sonzogno.
I libri della scrittrice hanno avuto un notevole successo, tanto che, nel 1999, uno dei suoi romanzi è stato trasposto in film con i bravissimi Michael Gambon e Maggie Smith (“Last September“).
Insomma, date le positive premesse, sono davvero curiossissima di leggere “La casa di Parigi”. Ti lascio con la descrizione del libro e ti ricordo che a breve arriverà la mia recensione!
Buone letture!
Siamo a Parigi, in inverno, la Grande guerra è finita da poco, aleggia sulla città un’atmosfera cupa e vischiosa. Alla Gare du Nord scende Henrietta, undici anni, con in mano la sua scimmietta di pezza. Viene a prenderla la signorina Fisher, un’amica di famiglia che la ospiterà per una intera giornata in un elegante appartamento, in attesa di farla ripartire per il Sud della Francia. In quella casa borghese, dal confortevole odore di pulito, Henrietta si imbatte in una gradita sorpresa: c’è un suo coetaneo, il fragile Leopold, avviato verso un futuro incerto. Tra i due bambini, estremamente sensibili e inquieti, dopo l’iniziale diffidenza, si accende la curiosità: di ciascuno nei confronti dell’altro, e di entrambi verso il misterioso mondo degli adulti. I due fanciulli, grazie agli indizi disseminati attorno a loro, rivivono, tra immaginazione e realtà, le tormentate storie d’amore dei grandi, in particolare quella scandalosa tra la madre di Leopold e il suo padre naturale. Acclamato come un classico al momento della pubblicazione (1935), La casa di Parigi, oltre a mettere in scena una rovente passione sentimentale, è un acuto studio psicologico e un esercizio di finezza letteraria sulla prima irruzione del dolore, sulla scoperta del sesso e sulla perdita dell’innocenza.
Data di uscita: 8 ottobre
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